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Shanghai 2030: storia e progetto, un equilibrio possibile

20 Marzo 2025

Shanghai 2030: storia e progetto, un equilibrio possibile

Durante la conviviale di Cobaty Italia, l’architetto Matteo Moscatelli ci ha guidati in un viaggio tra storia e trasformazione urbana, approfondendo il caso di Shanghai 2030 con il suo intervento:

Rigenerazione urbana e recupero del patrimonio storico nella Shanghai contemporanea

Il suo studio esplora il rapporto tra progetto e storia, tra memoria e innovazione, tra conservazione e sviluppo, in una città che, con i suoi 25 milioni di abitanti, rappresenta uno dei laboratori urbani più affascinanti del nostro tempo.

Shanghai è oggi il riflesso delle grandi sfide globali legate all’inurbamento e alla rigenerazione urbana. Da un lato, il fenomeno della crescita esponenziale impone una continua espansione del tessuto edilizio, con nuovi grattacieli che ridefiniscono costantemente lo skyline; dall’altro, il rischio è quello di perdere un patrimonio storico e culturale che ha plasmato l’identità della città per secoli. Come trovare un equilibrio tra questi due estremi?

Tre strategie per una rigenerazione sostenibile

Nel suo studio, Moscatelli ha individuato tre fenomeni chiave che stanno trasformando la città, offrendo modelli interessanti anche per il contesto europeo:

  • Recupero dell’archeologia industriale
    • Molti edifici ex-industriali sono stati riconvertiti in spazi culturali e artistici, diventando motore di nuove dinamiche urbane. Esempi emblematici sono il Rockbund Art Museum, riprogettato da David Chipperfield, e il Shipyard 1862, ex cantiere navale trasformato da Kengo Kuma in un centro polifunzionale. Questi progetti dimostrano come la memoria industriale possa essere riletta in chiave contemporanea, mantenendo vivo il carattere originario dei luoghi.
  • Riqualificazione del waterfront
    • Lungo il fiume Huangpu, la città ha riconvertito chilometri di sponde restituendole ai cittadini, con una progettazione che garantisce continuità visiva e percettiva tra i nuovi spazi pubblici e il tessuto urbano esistente. Un tempo aree inaccessibili, oggi queste zone ospitano parchi, percorsi pedonali e spazi culturali, offrendo un nuovo modello di relazione tra città e acqua.
  • ✅ Restauro degli edifici storici Lilong
    • I quartieri tradizionali Lilong, con le loro tipologie architettoniche uniche, sono stati al centro di un intenso dibattito sulla conservazione. La sfida è complessa: alcuni progetti hanno puntato sulla riqualificazione e il riuso degli edifici, altri hanno visto demolizioni a favore di nuove costruzioni che cercano comunque di richiamare l’architettura storica. Il risultato è una dicotomia visibile, con grattacieli che sorgono accanto ai ruderi dei Lilong ancora in attesa di una nuova vita.

Rigenerare significa preservare la vita della città

Shanghai dimostra che la rigenerazione urbana non può limitarsi alla conservazione fisica degli edifici. Una città non è solo il suo patrimonio costruito, ma anche le persone che la abitano, i modi di vivere gli spazi, le relazioni sociali che si intrecciano tra le strade.

Un progetto può dirsi riuscito solo se riesce a entrare in sintonia con il tessuto sociale, rispettandone ritmi e necessità. Troppo spesso, le operazioni di rinnovamento si concentrano sugli aspetti estetici e funzionali senza considerare il legame emotivo che i cittadini hanno con i luoghi. La vera sfida della rigenerazione urbana è creare spazi che non solo conservino la memoria storica, ma che continuino a essere vissuti e riconosciuti come parte integrante della città.

Shanghai, con la sua straordinaria velocità di trasformazione, ci offre una lezione chiara: per costruire il futuro, è necessario ascoltare il passato e dare valore alla vita che scorre tra gli edifici.

🔹 Approfondisci il tema! I soci Cobaty possono scaricare la presentazione della serata accedendo all’area riservata del sito.